Short deck poker: cos’è, regole e strategie

Venti di novità soffiano dall’Oriente per quanto riguarda il mondo del poker. Nei principali casinò asiatici, Macao in primis, si è sviluppata una variante del poker molto dinamica: lo short deck poker. Il gioco ha riscosso un grande successo anche tra i professionisti del circuito, come Phil Ivey e Tow Dwan, tanto da conquistarsi un posto alle WSOP estive di Las Vegas, che presta sempre un occhio di riguardo alle nuove varianti.

Il gioco risulta molto diffuso non solo nei tornei, ma nei cash game. Alcuni sostengono che lo short deck poker possa diventare il poker del futuro, soppiantando addirittura il classico Texas Hold’em. Forse è presto per fare valutazioni così azzardate, ma sicuramente è una tipologia di poker che sta conquistando molti “aficionados”. Non ci resta quindi che scoprire tutto sullo short deck poker: regole, punteggi e strategie.

Le regole dello short deck poker

Lo short deck poker è figlio del Texas Hold’em, ma con qualche differenza. La novità sostanziale risiede nel mazzo, che scende da 52 a 36 carte. Va da sé che risulta più facile ottenere combinazioni molto forti.

L’asso resta la carta più alta ma può essere usato per chiudere la scala più bassa che arriva al 9. In pratica si può chiudere una scala con A-6-7-8-9.

Ai tavoli verdi di short deck poker generalmente si possono sedere fino ad un massimo di 6 persone. Per il resto non ci sono grandi differenze con il Texas Hold’em, fatta eccezione per i punteggi che analizziamo nel seguente paragrafo.

Ad ogni giocatore vengono distribuite due carte, dopodiché si procede con le puntate iniziali, il flop, il turn ed il river. In totale quindi, come nel texano, i giri di puntate sono 4.

I punteggi dello short deck poker

Un discorso a parte va fatto sui punteggi, che presentano delle differenze rispetto al Texas Hold’em. Ecco la classifica delle mani in ordine crescente:

  • carta alta;
  • coppia;
  • doppia coppia;
  • scala;
  • tris;
  • full;
  • colore;
  • poker;
  • scala colore;
  • scala reale.

Noti qualche differenza? Ce ne sono almeno due rispetto al texano. Il colore vale più del full, mentre il tris vale più della scala. Tuttavia alcune poker room preferiscono adottare gli stessi punteggi del Texas Hold’em per non mandare in confusione i giocatori. Prima di sederti ad un tavolo di poker assicurati bene quali siano le regole adottate. Anche i bui e gli ante possono subire delle variazioni nei tornei a seconda delle poker room.

Quali strategie adottare?

Lo short deck poker è un gioco piuttosto giovane, quindi neanche i grandi campioni sanno perfettamente come affrontare le diverse situazioni o quali strategie adottare. Si possono però fare delle valutazioni dalle quali trarre spunti importanti.

Considerando che il mazzo di carte è più piccolo, risulta molto più facile chiudere progetti importanti. Non ti esaltare quindi se chiudi una doppia coppia che, nello short deck poker, è una mano piuttosto debole.

Nemmeno se chiudi punti importanti devi sentirti invincibile, poiché anche per i tuoi avversari diventa più facile ottenere punteggi alti. Proprio per questo motivo al preflop se hai una coppia di J, Q o K (ottime mani di partenza per il texano) punta sempre con cautela, poiché in giro c’è molto materiale anche per gli altri giocatori.

Con un punteggio forte al flop è meglio attaccare forte o giocare “soft”? Ci sono due scuole di pensiero. Proprio perché gli altri possono facilmente chiudere punti più forti, alcuni ritengono che è meglio difendere con puntate molto aggressive il punteggio ottenuto. Altri ritengono invece che gli altri giocatori, se hanno progetti molto interessanti, continueranno a “callare”. Tanto vale quindi non esagerare, riducendo così l’eventuale perdita.

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