La storia di Phil Ivey: una vita sulle montagne russe tra vittorie da capogiro e debiti

Phil Ivey è uno dei giocatori di poker più forti di tutti i tempi, ma la sua carriera non è stata costellata soltanto da vittorie. Anzi, luci ed ombre si sono alternate nella sua vita contribuendo ad ammantare di fascino e di mistero la sua figura.

Viene definito il Tiger Woods del poker. Oltre ad una certa somiglianza fisica, Ivey come Woods ha accumulato nel corso della sua carriera una straordinaria fortuna, per poi sperperarla anche a causa di un costosissimo divorzio.

Segno evidente che raggiungere la vetta non è così complicato, ma rimanerci è difficilissimo. Ne sa qualcosa anche Stu Ungar, altro grandissimo giocatore di poker morto nel 1998 per l’abuso di alcol e droghe dopo una vita tra vittorie e stravizi.

La storia di Phil Ivey: come diventò “No Home Jerome”?

Phil Ivey nacque nel 1977 a Riverside e si avvicinò giovanissimo al mondo del poker ad appena 8 anni. Tutta “colpa” del nonno, che gli insegnò il gioco per diletto. In realtà l’uomo tentò in tutti i modi di tenere il ragazzo lontano dai tavoli da gioco, ma con scarsi risultati.

A 16 anni Phil giocava con una certa assiduità, investendo anche somme molto alte. A 18 anni iniziò a frequentare diversi casinò usando il documento di un certo Jerome Graham. A quei tempi Phil lavorava come addetto in una grande multinazionale che si occupava di badge, e ne creò uno fittizio riportante appunto il nome di Jerome Graham. Ai casinò avevano accesso soltanto i giocatori dai 21 anni in sù, quindi Phil dovette inventarsi questo bluff.

Divenne molto noto ad Atlantic City ed i suoi rivali, vedendolo sempre lì, lo soprannominarono “No Home Jerome”, cioè “Jerome senza casa”. Nessuno sapeva dove abitasse e si diffuse la credenza, neanche tanto lontana dalla verità, che “Jerome” vivesse proprio nel casino.

Le cose non andavano molto bene per Ivey a quei tempi. Di soldi non ne vedeva molti e faceva fatica a pagarsi l’affitto di casa. In alcuni casi gli tagliarono addirittura la corrente e l’acqua calda per morosità.

La carriera di Phil Ivey: i 10 braccialetti WSOP

A dirla tutta Ivey non era un vero asso del gioco nei primi anni. Tuttavia dall’età di 21 anni, quando rivelò il suo vero nome, iniziò ad allenarsi e studiare assiduamente e le cose pian piano migliorarono.

La svolta ci fu quando arrivò quinto al torneo “2000$ No- Limit Texas Hold’em”: da allora iniziò la scalata verso il successo anche grazie alla sua “poker face”, imperscrutabile e penetrante allo stesso tempo.

Nel 2000 al “2500$ Pot-Limit Omaha” si portò a casa il primo dei 10 braccialetti WSOP (World Series of Poker) sbaragliando avversari di primissimo piano. La leggenda da Phil Ivey inizia così.

Nel 2002 si portò a casa ben 3 braccialetti vincendo in diversi giochi diversi: S.H.O.E., Stud Hi-Lo e Seven-Card Stud. Nel 2005 arrivò il quinto braccialetto ad un evento Pot-Limit Omaha.

In totale ha vinto 10 braccialetti WSOP più un titolo del World Poker Tour. Si stima che nella sua carriera abbia vinto in totale circa 10.000.000 di dollari!

Phil Ivey debiti: il crollo di Full Tilt ed il divorzio sanguinoso con la moglie Luciaetta

Per Ivey, all’apice della carriera, iniziò un repentino e tumultuoso declino. Il tutto iniziò nel 2009 con il divorzio con la moglie Luciaetta. Quell’anno Phil era uno dei principali azionisti della poker room Full Tilt, una vera e propria macchina da soldi. Gli avvocati di Luciaetta fecero di tutto per mettere le mani sulle quote della società, che valevano svarianti milioni di dollari.

Nel 2011 il mondo di Ivey andò totalmente in pezzi: il Black Friday rese obsoleto il poker online e l’FBI scoprì diverse malefatte nella poker room Full Tilt che, in sostanza, andò in bancarotta.

Nel frattempo si scoprì che Phil era anche pieno di debiti, contratti non si sa come. Come se non bastasse continuava la battaglia legale con la moglie, la quale strappò un assegno mensile da 180.000 dollari più altri benefits come gioielli di valore, una cifra elevata per acquistare un immobile, un’assicurazione sulla vita, un’auto e tanto altro ancora.

Phil Ivey, l’accusa di “baro”

Come nel poker, anche nella vita privata Ivey è un personaggio imperscrutabile. Gelosissimo della sua privacy, non si conosce esattamente la sua situazione finanziaria né quella sentimentale. Si vocifera che possa tornare quanto prima sui tavoli da gioco, anche se per sua stessa ammissione il poker non rappresenta più una priorità.

Tra i tanti guai di Phil Ivey, ci sono da segnalare anche le controversie legali che ebbe con due casinò: il Borgata ad Atlantic City ed il Crockfords a Londra. Tra i due casinò, nel 2012, Ivey portò a casa oltre 20 milioni di dollari giocando a baccarat. Ivey fu accusato di aver usato la tecnica dell’edge sorting, grazie alla quale riusciva ad indovinare il valore di una carta prima che venisse girata.

In realtà Ivey non negò, ritenendola una pratica del tutto legale. Il giocatore non fu mai arrestato o incriminato, ma semplicemente accusato di gioco disonesto. Tuttavia la sua reputazione subì un altro grave colpo. Al momento Ivey circumnaviga il tavolo verde e, prima o poi, potremmo rivederlo all’opera.

Il poker su StarCasinò

Sul nostro blog puoi conoscere tutte le storie più curiose ed emozionanti dei giocatori di poker. Su StarCasinò puoi saggiare le tue abilità con diverse varianti di poker. Divertiti ai nostri tavoli ma fallo sempre con responsabilità. Il poker è un gioco e deve restare tale.