Carte siciliane: la storia, il significato e come leggerle
Avere in casa un mazzo di carte siciliane significa possedere un pezzo di storia. Sì perché le carte siciliane affondano le loro radici in tempi molti antichi, secondo gli studi storici nel XIV secolo. Inoltre è interessante notare che le carte siciliane sono intrise di un forte simbolismo, che intreccia usi e costumi della tradizione araba, spagnola e siciliana.
Un bel melting pot di culture che ha dato vita al classico mazzo siciliano da 40 carte. Ma esattamente qual è la storia delle carte siciliane? Quali simboli si nascondono in ogni carta? Prepariamoci per un tour virtuale nella storia per conoscerle meglio.
Quando sono nate le carte da gioco siciliane?
A dire il vero non ci sono documenti storici che attestano con precisione l’ingresso delle carte da gioco, almeno quelle utilizzate oggi, in Europa. Tutte le teorie storiche concordano però sul fatto che furono introdotte per la prima volta in Spagna dagli Arabi, per la precisione dai Mamelucchi Egiziani, intorno al XIV secolo.
Dalla Spagna poi le carte si sarebbero diffuse rapidamente in Sicilia ed in tutto il Sud Italia. Sicilia, Napoli e Sardegna rappresentarono un terreno fertile per le carte.
Altro elemento tramandato dal mazzo arabo a quello siciliano è rappresentano dai segni. Il mazzo arabo era composto da 52 carte, mentre quello siciliano da 40, ma i segni sono praticamente simili.
Il mazzo arabo nello specifico era composto da:
- i jawkân, corrispondenti ai bastoni;
- i darâhim, corrispondenti ai denari;
- le suyûf, corrispondenti alle spade;
- le tûmân, corrispondenti alle coppe.
Il simbolismo delle carte siciliane
Ogni carta siciliana nasconde un suo significato storico ed un simbolismo molto particolareggiato. Il 3 di denari ad esempio rappresenta la Trinacria, cioè il simbolo della Sicilia.
Interessante anche il 5 di denari, che raffigura una biga oppure nei mazzi più antichi Garibaldi. Anche la donna di coppe è una garibaldina che, pur essendo rappresentata con le tipiche forme femminili, originariamente era un fante. Ecco perché indossa abiti mascolini e ha delle armi in mano.
L’asso di coppe è invece un lebete nuziale, un antico contenitore usato per celebrare i matrimoni pagani della Sicilia in epoca Greca.
Non bisogna dimenticare che la Sicilia, nel corso della storia, è stata dominata da diversi popoli. I re dei vari semi indossano infatti abiti che richiamano l’epoca Carolingia, ispirati all’epopea medievale dei paladini francesi.
Un discorso a parte merita il cavaliere, in sella di un cavallo insolitamente grigio. Perché è stato scelto questo colore? Perché le figure più importanti della cultura araba venivano ritratte in sella ad un asino, come simbolo di umiltà spirituale. L’asino è anche il mezzo che consente allo Sceicco di entrare nella Città Santa di Medina.
Ecco perché i cavalieri del mazzo di carte siciliane sono in sella ad un cavallo di colore grigio, altro elemento che conferma le origini arabe.
Come leggere le carte siciliane?
Le carte siciliane traggono ispirazione dai tarocchi ed infatti ognuna di essa ha un significato specifico.
Il 3 di spade ad esempio è una carta nefasta, poiché indica un litigio irrisolvibile o un terribile maleficio. Il 3 di bastoni indica invece un adulterio, mentre il 7 di bastoni la fine di un litigio.
Il 6 di coppe viene associato ad un viaggio, mentre il 4 di coppe simboleggia l‘attesa. L’asso di denari, simboleggiato da un’aquila, rappresenta la pazienza, un lungo viaggio o potere. Per saperne di più puoi leggere il nostro articolo di approfondimento sulla lettura delle carte.
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