Ramino: come si gioca? Regole e punteggi

Il Ramino rappresenta uno dei giochi di carte francesi più amati in Italia. Vuoi sapere tutto su questo divertente gioco che sta raccogliendo sempre più “aficionados” in Italia? Sei nel posto giusto! Nei seguenti paragrafi ti spieghiamo come si gioca, quali sono i punteggi e le diverse varianti.

Le origini del Ramino

Non si sa moltissimo di questo gioco, se non che ha origini anglosassoni e si è diffuso in Italia tra gli anni ’20 e gli anni ’30. Con ogni probabilità è un derivato del texano rummy. Le regole del Ramino sono piuttosto semplici, forse anche per questo motivo si è diffuso rapidamente tra i giocatori di diversa età, genere ed estrazione sociale. Non può essere considerato un gioco d’azzardo, poiché la puntata si stabilisce ad inizio del gioco e non c’è la possibilità, tranne che in alcune varianti, di rilanciare.

Come si gioca a Ramino?

Per giocare a Ramino servono due mazzi di 52 carte francesi, comprensivi dei 4 jolly (che assume il valore della carta desiderata). Si può giocare da 2 fino a 7 giocatori.

Il mazziere distribuisce 10 carte ad ogni giocatore partendo da destra, poi colloca il mazzo al centro del tavolo con una carta girata. Il giocatore che ha ricevuto la prima carta inizia il gioco, decidendo se pescare subito la carta girata o se prenderne una dal mazzo. Per poter aprire bisogna comporre delle specifiche combinazioni di carte che, sommate, raggiungono almeno 50 punti. Dopo aver scartato la carta, il turno passa al giocatore successivo e così via.

L’obiettivo è legare tutte le carte in proprio possesso per poter chiudere prima degli avversari, vincendo così la manche. Perde invece chi per primo supera i 101 punti. Si tratta di un gioco dove la fortuna ha un ruolo preponderante, ma sicuramente richiede anche un’intelligente strategia.

Le 4 fasi di gioco del Ramino

Si possono individuare 4 fasi durante il gioco:

  • pescare: il giocatore che inizia la partita può pescare una carta dal mazzo; gli altri giocatori possono fare altrettanto, oppure pescare quella nel “pozzetto”.
  • attaccare: durante il proprio turno ogni giocatore, oltre a calare una o più combinazioni, può aggiungere una o più carte alle combinazioni già presenti sul tavolo. Quest’azione viene appunto definita attaccare.
  • scartare: terminato il proprio turno, il giocatore deve scartare la parta nel pozzetto che può essere pescata dal giocatore successivo.
  • chiudere: la partita si conclude quando un giocatore chiude, cioè quando ha calato tutte le carte in mano.

Ramino: tutte le possibili combinazioni

Il giocatore può legare le carte a sua disposizione in 5 modi:

  • tris: prevede la possibilità di legare tre carte dello stesso valore ed anche dello stesso seme. Si possono formare anche tris in sequenza purché dello stesso seme, ad esempio 2-3-4 di cuori, 6-7-8 di fiori, 4-5-6 di picche ecc.;
  • quartetti: queste combinazioni seguono le stesse regole del tris, con la differenza che vengono calate quattro carte anziché tre;
  • scala reale: prevede di calare una combinazione di carte in sequenza ed in ordine progressivo dello stesso seme, con un minimo di tre carte;
  • colore: si ottiene quando si raccolgono carte appartenenti allo stesso seme, anche in ordine non progressivo;
  • ramino: considerata la combinazione per eccellenza, si verifica quando si legano tutte le proprie carte in una scala completa dello stesso seme. Risulta una combinazione difficilissima da ottenere, quindi chi effettua un ramino vince direttamente la partita.

Come calcolare i punti a Ramino?

I punti hanno il valore nominale delle carte, quindi il 2 equivale a 2 punti, il 3 equivale a 3 punti e così via.

Le figure hanno un valore di 10 punti ed il jolly di 20. Risulta quindi importante calare queste carte e non averle in mano quando si conclude la manche.

L’asso vale un solo punto se da solo, mentre vale 11 punti se legato con altre carte.

Naturalmente il giocatore che ha chiuso prende zero punti.

Le varianti del Ramino

Sono tante le varianti del ramino ed una delle più famose è la scala 40. Anche in questo caso l’obiettivo è “chiudere”, cioè calare a terra tutte le carte in proprio possesso. Pur avendo molti tratti in comune col ramino, la scala 40 presenta comunque delle differenze sostanziali a partire dalla distribuzione delle carte (13 e non 10).

Altra variante molto apprezzata è il ramino pokerato, conosciuto anche come poker carioca o pokerone. Deriva dalla scala 40 ed è nato a Vodomino, una località in provincia di Varese. Si può giocare da 3 a 5 giocatori, ma anche di più aggiungendo un secondo mazzo di carte. Sono previste otto mani, ognuna con un’apertura diversa.

Molto simpatica anche la versione del ramino casertano che, come si può intuire dal nome, si diffuse a Caserta a cavallo tra gli anni ’60 e ’70. Lo scopo è legare tutte le carte in proprio possesso con combinazioni valide per la chiusura. In caso di chiusura da parte di un avversario, le combinazioni legate non determinano penalità nel punteggio.

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Buona fortuna!