Buio nel poker: cos’è e come si gioca

Il glossario del poker contiene una serie di termini e parole decisamente variegate e fantasiose, che rispecchiano perfettamente ciò che sta succedendo al tavolo verde. Durante una partita, sia online che live, si sente spesso il termine “buio”. Di cosa si tratta? Il buio fa riferimento a puntate obbligatorie che un giocatore deve fare prima ancora di ricevere le carte. In pratica deve giocare “al buio”.

Esiste il piccolo buio ed il grande buio, conosciuti anche come “small blind” e “big blind”. Il big blind, ossia il grande buio, è conosciuto anche come controbuio. Queste nozioni pokeristiche possono aiutarti se sei un neofita del poker, così non ti sentirai un pesce fuor d’acqua se ti siedi ad una tavolo verde per la prima volta. Dopo questa breve infarinatura, è arrivato il momento di fare luce sul buio nel poker e capire esattamente cos’è e come si gioca.

Buio nel poker: qual è la differenza tra small blind e big blind?

Il piccolo buio ed il grande buio sono puntate obbligatorie che i giocatori a turno devono fare, ancor prima della distribuzione delle carte. I player quindi, indipendentemente dalle carte che riceveranno, saranno già entrati nel piatto.

Il grande buio corrisponde alla puntata minima per partecipare al gioco e rappresenta la metà del piccolo buio che, per partecipare al piatto, dovrà comunque versare l’altra metà. Se ad esempio la quota per partecipare al piatto è di 2 euro, il grande buio equivale a 2 euro ed il grande buio ad 1 euro.

Ci sono poi altre categorie di blind, come l’ante, cioè una piccola cifra che tutti i giocatori devono versare prima di ogni piatto. Generalmente l’ante viene inserito nelle fasi finali dei tornei per velocizzarli.

Come funziona il buio nel poker?

Il piccolo buio ed il grande buio sono posizionati subito dopo il bottone, che si sposta in senso orario. In questo modo tutti i giocatori seduti al tavolo, in modo equo, devono pagare il piccolo ed il grande buio ad ogni giro.

Al tavolo di poker parla per primo chi viene subito dopo il grande buio. Questa posizione viene definita “under the gun”, poiché il giocatore deve parlare prima di tutti senza conoscere le mosse degli avversari e quindi, idealmente, è nel mirino di tutti gli altri.

Tocca poi a tutti gli altri giocatori al tavolo parlare al pre-flop, fino ad arrivare al piccolo e grande buio. Se nessuno dei giocatori ha rilanciato, il piccolo buio deve decidere se versare l’altra metà della puntata per partecipare al piatto, foldare o addirittura rilanciare. Lo stesso discorso vale per il grande buio, che però ha già versato l’intera quota per partecipare e può limitarsi a checkare per iniziare la mano.

Come difendere i bui nel poker?

Difendere i bui nel poker è una di quelle abilità che può fare la differenza tra un buon giocatore ed un campione. Trattandosi di puntate obbligatorie non hai la facoltà di scegliere se entrare o meno nel piatto: ci sei dentro e basta! Tanto vale quindi fare di tutto per portare a casa il piatto. Come? Innanzitutto dimostrando una grande aggressività con raise ragionati e calcolati, soprattutto al grande buio, così da scoraggiare gli altri giocatori che si divertono a “rubarti” i bui con rilanci continui e stucchevoli. Ovviamente molto dipende dalle carte che ricevi, ma in linea di massima devi provare a non mollare il piatto.

Discorso leggermente diverso per i piccoli bui. Se sei alle prime fasi di gioco, quando le puntate per giocare sono basse, vale la pena lanciarsi nel piatto nella speranza di incastrare punti interessanti. Nelle fasi finali del gioco, quando le puntate sono più alte, meglio tirare in remi in barca se hai ricevuto pessime carte.

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