Royal Hold’em Poker: le regole della variante del Texano

Gli appassionati di poker conoscono perfettamente il Texano, una delle versioni più amate del gioco. Proprio per questo motivo il Texano è il “padre” di tante altre varianti, che hanno avuto fortune alterne. Tra queste c’è il Royal Hold’em Poker, che è piuttosto simile al Texas Hold’em. C’è però una differenza sostanziale: nel Royal Hold’em Poker si gioca con un mazzo di 20 carte, composto esclusivamente dai 10, dai fanti, dalle regine, dai re e dagli assi.

Si può giocare da 2 fino ad un massimo di 6 giocatori e dal mazzo vanno quindi eliminate tutte le carte dal 2 al 9. Per quanto riguarda le regole, non cambia nulla rispetto al Texano. Conosciamolo meglio questo gioco, partendo dalle sue origini che affondano nel vecchio Far West fino alle regole moderne.

La storia del Royal Hold’em Poker

La prima testimonianza del gioco risale al 1829, quando un certo George Cowell, un viaggiatore inglese, raccontò le sue memorie di viaggio di ritorno dal Far West americano.

Nel suo libro Cowell descrisse questo particolare gioco, il poker appunto. Ogni giocatore riceveva 5 carte, dopodiché ognuno puntava una scommessa sulla combinazione vincente, secondo gli stessi punteggi adottati ai giorni nostri.

Le regole del gioco

Le regole del gioco sono simili a quelle del Texano, facciamoci una bella ripassata. Gli step fondamentali sono 6:

  • piccolo buio e grande buio: alla sinistra del mazziere il primo giocatore paga il piccolo buio, mentre il secondo giocatore paga il grande buio. Il grande buio rappresenta la puntata minima per partecipare al gioco. Il giocatore che rappresenta il piccolo buio paga metà della quota necessaria e, per partecipare al piatto, deve coprire l’altra metà. In alcuni casi è previsto l’ante, cioè un quinto del piccolo buio, che tutti i giocatori sono obbligati a versare;
  • fre-flop: il mazziere, partendo da sinistra, distribuisce due carte per ogni giocatore, dopodiché si procede al primo giro di puntate partendo dal giocatore subito dopo il grande buio;
  • flop: il mazziere, dopo aver eliminato una carta, ne gira 3 sul tavolo che vengono chiamate carte comuni proprio perché possono usarle tutti. Si procede ad un altro giro di puntate;
  • turn: il mazziere brucia ancora una carta e ne gira una sul tavolo che, come le altre, può essere usata da tutti i partecipanti per chiudere delle combinazioni. Ancora una volta si procede ad un altro giro di puntate;
  • river: il mazziere elimina una carta e gira la quinta carta sul tavolo, utilizzabile per tutti. Si procede all’ultimo giro di puntate;
  • showdown: completati questi step l’ultimo giocatore che ha effettuato la puntata gira le proprie carte. Tutti gli altri giocatori ancora in corsa devono fare lo stesso e vince naturalmente chi ha il punteggio più alto.

I punteggi

Anche i punteggi sono simili a quelli del Texano. In tal caso le carte sono solo 5: 10, J, Q, K e A.

In ordine crescente ecco la scala dei valori dei punteggi:

  • coppia;
  • doppia coppia;
  • tris;
  • scala;
  • colore;
  • full;
  • scala a colore;
  • scala reale.

In caso di parità bisogna considerare i semi nel seguente ordine:

  • cuori;
  • quadri;
  • fiori;
  • picche.

Se due giocatori ottengono lo stesso punteggio, vince chi ha la carta esterna più alta rispetto al punto, il cosiddetto kicker. Se la parità persiste, allora il piatto viene diviso.

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