Heads up poker: le regole del testa a testa

Due pistoleri faccia a faccia pronti a spararsi in un duello da mezzogiorno di fuoco dove solo uno resterà in vita. Volendo dare un’immagine suggestiva ed un po’ hollywoodiana, possiamo così descrivere l’heads up poker. Il gioco fondamentalmente ha le stesse regole del poker con un’unica differenza: al tavolo ci sono solo due giocatori.

Questa situazione si può verificare al termine del torneo quando, appunto, restano solo due giocatori in gioco. Ci sono poi tornei di heads up in cui tutte le partite tra i giocatori si svolgono testa a testa. Questa tipologia di poker si può giocare anche al cash game dove si fronteggiano solo due giocatori.

Come si gioca all’heads up poker

Come già specificato le regole dell’heads up poker ed i relativi punteggi sono uguali a quelli del poker. Cambiano più che altro le dinamiche e soprattutto l’approccio. Analizziamo di seguito, step by step come si svolge una partita di heads up poker hold’em.

Il bottone

Sul tavolo di gioco è presente un segnaposto bianco con la lettera D (dealer) conosciuto più semplicemente come bottone, che indica il giocatore che virtualmente distribuisce le carte.

Naturalmente a distribuire le carte è un operatore del casinò, se giochi dal vivo, o un software, se giochi online. Dopo ogni mano il dealer passa all’altro giocatore, in un’alternanza continua che garantisce la regolarità della partita.

I bui

Dopo aver stabilito il bottone i giocatori devono pagare i bui ossia puntate obbligatorie da versare prima di ogni mano. Il giocatore sul bottone deve piazzare il piccolo buio, cioè small blind; l’altro giocatore deve invece pagare il grande buio, il big blind.

L’importo del big blind è esattamente il doppio dello small blind. Per una questione di comodità i giocatori, in base alla loro posizione rispetto al bottone, vengono chiamati in gergo big blind o small blind.

In un cash game piccolo e grande buio restano fissi per tutte le mani. In un torneo heads up invece tendono a salire con il passare del tempo. Nei cash game c’è un limite minimo o massimo allo stack iniziale, la quota con la quale i giocatori possono sedersi al tavolo. Se però un giocatore scende sotto il limite massimo può ricaricare il suo stack.

In alcuni tornei, come gli MTT (Multi Table Tournament), oltre ai bui ci sono anche gli ante. Si tratta di un’ulteriore puntata da pagare prima di ogni mano, più contenuta e del medesimo importo per entrambi i giocatori.

Chi fa la prima mossa?

Una volta che i due giocatori hanno piazzato i bui, si procede con la distribuzione delle carte in questo modo: la prima carta al big blind, la seconda allo small blind, la terza al big blind e la quarta allo small blind. Entrambi i giocatori hanno due carte in mano e si può iniziare a giocare.

La parola passa allo small blind che ha tre opzioni:

  • fare call e quindi coprire l’altra metà del buio;
  • foldare;
  • rilanciare.

Il grande buio a sua volta, in base alla giocata dell’avversario, può checkare per iniziare la mano, foldare o rilanciare a sua volta. Si prosegue successivamente come una normale partita di poker, con flop ed eventualmente turn e river.

Strategie di heads up poker

In una partita normale di poker Texas hold’hem, dove ci sono altri giocatori al tavolo, hai la possibilità di concederti di tanto in tanto una pausa e foldare le mani poco attraenti. Nell’heads up no: sei costantemente sotto pressione ed il ritmo è molto più frenetico e ricco di azione. Rilanci, puntate e all-in si susseguono in modo forsennato ed ogni errore può risultare fatale. Lucidità, pazienza e concentrazione sono ingredienti necessari per uscire vincente da una partita di heads up poker.

In questa tipologia di poker le strategie basilari saltano. Devi giocare non solo secondo le mani a disposizione, ma anche in base all’avversario. La regola fondamentale impone comunque di essere molto aggressivi per prendere subito il dominio.

Mani considerate marginali come J-7, K-6 o Q-8 nell’heads up assumono invece un valore importante. Le figure nell’heads up hanno infatti il 50% di probabilità di vittoria. Non puoi aspettare monster hand per giocare, come A-A, K-K o K-A, quindi sfrutta al massimo le figure. Diversamente mani basse, come 5-6 o 7-8 che sono comunque buone per legare una scala, hanno generalmente poche possibilità di vittoria.

L’aggressività è importante proprio per impedire all’avversario di entrare con mani marginali ed inferiori alle tue. Bastano anche piccoli rilanci, che mettono l’avversario all’angolo e soprattutto lo innervosiscono, inducendolo così in errore.

Se sei tu a dover fronteggiare un giocatore aggressivo? Non rilanciare, tanto lo farà lui, e fai call solo quando hai figure, assi o coppie in mano. Lasciagli credere che stai subendo il suo gioco, nell’80% dei casi lui farà continuation bet. Se centri un bel flop, puoi portare a casa un bel piatto e smontare le certezze dell’avversario.

Con i giocatori aggressivi fai un bel re-raise e non temere di fare all-in con mani forti. Dimostrando che non hai paura limiti la sua aggressività e prendi il controllo della partita anche da un punto di vista psicologico.

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