Gioco Go: cos’è e quali sono le regole

Con i suoi 4.000 anni il gioco Go è in assoluto uno dei più antichi di sempre. Benché siano trascorsi tantissimi secoli, oggi viene giocato in ogni angolo del mondo nella sua versione originale. Nacque in Cina ed era strettamente collegato alle arti divinatorie. Inizialmente era praticato esclusivamente dalle classi d’elite, dai nobili e dai letterati.

Successivamente si diffuse in Corea, col nome Baduk, ed in Giappone. Pian piano iniziò ad essere praticato anche dal popolo. Dall’800, con i primi scambi commerciali, Go cominciò ad essere conosciuto ed apprezzato dagli occidentali.

L’influsso giapponese sul gioco

Anche se la culla del gioco è stata la Cina, l’influenza giapponese è molto forte. Molte parole che fanno parte del gergo di Go sono infatti di origini nipponiche e sono rimaste invariate per indicare determinate mosse o specifici momenti della partita.

Go del resto si basa sul concetto di equilibrio, molto importante nella cultura del Sol Levante. L’obiettivo principale del gioco non è tanto distruggere l’avversario, quanto piuttosto cercare di espandersi quanto più possibile.

Nella stessa filosofia giapponese c’è grande rispetto per l’avversario e l’annientamento totale non è contemplato. In fondo karate significa “mani vuote”, quindi un combattimento senza armi, mentre nell’arte marziale dell’aikido si sfrutta la forza dell’avversario.

Ritorniamo al nostro Go e scopriamo come si gioca.

Da cosa è composto il gioco?

Il gioco è composto da una tavola, chiamata goban, cioè un reticolo di 19 righe orizzontali e 19 righe verticali, che si intersecano tra di loro dando vita a ben 361 incroci.

Il goban idealmente rappresenta il mondo circondato dall’oceano. All’inizio del gioco il goban è vuoto, così come era vuoto il mondo nella notte de tempi.

Si sfidano due giocatori, che hanno a disposizione delle pietre. Le regole sono piuttosto semplici, ma le strategie da mettere in atto risultano decisamente complesse: scopriamole!

Le regole del gioco Go

Ogni giocatore a turno posiziona le sue pedine, dette pietre, in un punto qualsiasi del reticolo, purché ovviamente sia libero. Si inizia così la colonizzazione del mondo. Le pedine rappresentano i posti di frontiera e, una volta collocate, non possono essere spostate.

Le pietre insieme compongono i confini dei territori che si suddividono all’interno del goban. A questo punto inizia il combattimento tra i giocatori per l’espansione dei propri territori.

Durante il gioco si susseguono battaglie, accerchiamenti, catture e invasioni, ma anche scambi di territori e ritirate strategiche. A seconda dei momenti di gioco bisogna capire qual è l’azione strategica più intelligente da portare a termine.

Vince chi forma i territori più ampi ed il segreto per vincere a Go è proprio l’equilibrio. Chi è troppo ambizioso e prova ad annientare l’avversario, oppure chi pretende troppo da una posizione, rischia di pagare un prezzo molto alto e compromettere tutto quello che ha ottenuto fino a quel momento.

Una lezione di vita che invita a non essere troppo pretenziosi, a perseguire obiettivi raggiungibili e soprattutto ad accontentarsi di ciò che si ha.

La diffusione del gioco Go oggi

Nell’Estremo Oriento Go è un gioco professionistico a tutti gli effetti. I cosiddetti goisti sono veri e propri giocatori professionisti che partecipano a tornei sponsorizzati molto seguiti. In Europa il gruppo di goisti sta aumentando, ma il gioco viene praticato principalmente a livello amatoriale.

I professionisti asiatici sono almeno due spanne sopra rispetto a quelli europei, ma il Go sta diventando un gioco conosciuto a livello mondiale. Oggi esistono i campionati mondiali di Go e si sta lavorando per farlo diventare addirittura uno sport olimpico.

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