Carte da gioco italiane: quali sono, origini e storia

Le carte da gioco italiane vantano una storia secolare e, dopo tanti anni, hanno mantenuto il loro fascino e vengono utilizzate per dilettarsi nei giochi più apprezzati e praticati in tutto lo Stivale da Nord a Sud.

Lo sai che le carte italiane si suddividono in innumerevoli tipologie? Conosciamole meglio partendo dalle origini delle carte italiane fino alle varie tipologie presenti nelle differenti regioni d’Italia.

Come si presentano le carte da gioco italiane?

Il mazzo è composto da 40 carte e ogni carta da gioco ha una caratteristica forma rettangolare e due lati stampati: il fronte e il retro. Sul fronte c’è il numero e il seme, mentre il retro è identico a tutte le carte ed è caratterizzato da fantasie diverse a seconda dei produttori.

Le carte vengono generalmente utilizzate per i più svariati giochi, dalla scopa alla briscola fino al tressette, ma possono essere utilizzate anche dai maghi e dai prestigiatori per i loro giochi di illusionismo.

Ci sono poi carte antiche o a tiratura limitata che hanno un grande valore e che rappresentano oggetti rari e ricercatissimi dai collezionisti.

La storia e le origini delle carte da gioco italiane

Le origini delle carte affondano le loro radici in tempi antichissimi, tant’è che ancora oggi ci sono diversi ipotesi e teorie. A quanto pare le prime testimonianze di carte risalgono alla Cina del X secolo d.C., che avevano 3 semi diversi con una numerazione da 2 a 9 e dei simboli che ricalcavano gli ideogrammi cinesi.

Saranno poi i Mamelucchi a introdurre nel XIV secolo d.C. le carte con i segni che conosciamo oggi: spade, denari, bastoni e coppe. Inizialmente le 3 figure (fante, cavallo e re) non ritraevano figure umane, poiché era vietato dai precetti islamici, ma semplicemente i nomi dei più alti gradi dell’esercito.

Le carte si sono poi evolute nel corso dei vari secoli nelle diverse regioni e sono arrivate ai giorni nostri come le conosciamo oggi.

Quanti tipi di carte da gioco ci sono in Italia?

In base alle loro origini, le carte italiane possono essere suddivise in 2 tipologie:

  • tipo Italia settentrionale (carte bergamasche, bolognesi, bresciane, trevisane, triestine e trentine): al posto delle spade ci sono delle scimitarre, i bastoni hanno forme di scettri o mazze cerimoniali e le coppe sono calici allungati. Gli assi rielaborati possono invece riportare un motto;
  • tipo spagnolo: i bastoni somigliano a randelli, le spade sono più corte e le coppe più piccole (carte piacentine, romagnole, napoletane, siciliane e sarde).

Secondo alcuni i 4 simboli rappresentavano le diverse classi in cui era divisa la società medievale e cioè: mercanti (denari), contadini (bastoni), clero (coppe) e guerrieri (spade).

Le carte da gioco più diffuse in Italia

Nell’immaginario collettivo le carte napoletane rappresentano le carte da gioco per eccellenza. Si stima che le carte napoletane nacquero in concomitanza con la stampa, quindi la loro diffusione divenne subito virale colonizzando i tavoli di gioco delle varie osterie e locande sparse per l’Italia.

Altre carte particolarmente diffuse, che rientrano nel gruppo dello stile spagnolo, sono le carte piacentine. La particolarità è che tutte le figure, a differenza delle altre carte del Nord Italia, sono in piedi.

Meritano una menzione anche le carte sarde, dove si sento molto forte l’influenza spagnola poiché i simboli sardi assomigliano tantissimo ai simboli spagnoli.

Infine da ricordare anche le carte romane, caratterizzate dalla presenza di legionari, centurioni e imperatori. Non ebbero però molta fortuna e quindi non furono più prodotte, ma possono fare la felicità di vari collezionisti.