Tutte le mascotte dei Mondiali dal 1966 al 2022

Dal campionato Mondiale del 1966 in poi sono comparse le mascotte, simboli che si sono identificati con l’edizione. Si tratta di pupazzetti ispirati alla cultura, alla tradizione e ai colori del paese ospitante.

In questi giorni l’attenzione degli appassionati di betting è monopolizzata dalle scommesse online sui Mondiali 2022 ma le mascotte sono comunque riuscite a conquistarsi un posto di tutto rispetto. Nei giorni immediatamente successivi alla cerimonia d’inaugurazione non si è parlato di altro: la sfilata delle mascotte più iconiche della storia dei mondiali ha catturato l’attenzione di un pubblico vastissimo.

Per l’occasione abbiamo deciso di passare in rassegna le mascotte di tutte le edizioni dal 1966 fino ad oggi, che tra l’altro rappresentano uno degli argomenti più ricercati e cliccati del momento.

Inghilterra 1966: il leone inglese Willie

Il primo pupazzo ufficiale dei Mondiali è stato Willie, un leone inglese che indossava una maglietta con la bandiera del Regno Unito ed il nome della competizione. Il leone è proprio il simbolo dell’Inghilterra, chiamata infatti la Nazionale dei Tre Leoni. Una mascotte che portò fortuna ai padroni di casa che vinsero il loro primo e unico Mondiale proprio in quell’occasione.

Messico 1970: Juanito, il ragazzo messicano

Nel 1970, Mondiale che vide il terzo trionfo iridato del Brasile, la mascotte era Juanito, un ragazzo che indossava la maglietta del Messico e naturalmente un tipico sombrero con la scritta “Mexico 70”.

Germania Ovest 1974: Tip e Tap

In occasione dei Mondiali in Germania Ovest del 1974 le mascotte erano due in una: Tip e Tap, due simpatici ragazzotti tedeschi che indossavano il completo tedesco con le lettere WM (Weltmeisterschaft, cioè Campionato del mondo). Tip e Tap portarono fortuna ai padroni di casa che vinsero quel Mondiale.

Argentina 1978: Gauchito

Per i Mondiali in Argentina fu scelto Gauchito, un ragazzo che indossava il completo argentino con tanto di sombrero. Anche in quel caso Gauchito portò fortuna all’Albiceleste che vinse quel campionato.

Spagna 1982: Naranjito, l’arancia spagnola

Il trionfo italiano in Spagna fu accompagnato da Naranjito, una simpatica arancia spagnola che aveva un pallone di calcio in mano.

Messico 1986: Pique, il simpatico peperoncino messicano

Nel 1986 si tornò in Messico e per l’occasione fu scelto Pique, un peperoncino messicano con i baffi e l’imprescindibile sombrero messicano.

Italia 1990: il discusso “Ciao”

Le notti magiche degli azzurri a Italia ’90 furono accompagnate da Ciao, una calciatore con il corpo composto da elementi cubici colorati di rosso, bianco e verde. Una scelta che non convinse molti, secondo i quali si poteva optare per una mascotte più rappresentativa dell’Italia.

USA 1994, il cane attaccante Striker

Per i Mondiali ’94 negli USA fu scelto Striker, che in inglese significa appunto “attaccante” e che simboleggiava un cane. In realtà né Striker né gli USA ebbero grande fortunata in quel Mondiale.

Francia 1998: Footix, il galletto francese

A Francia ’98 come mascotte fu scelta Footix, un galletto francese, una delle più belle in assoluto. Il nome era un mix di Football e Asterix, uno dei personaggi più famosi della tradizione transalpina. Oltre che bella la mascotte fu anche fortunata, almeno per la Francia che conquistò il suo primo storico Mondiale.

Corea e Giappone 2002: Ato, Kaz e Nik

In occasione dei Mondiali 2002 in Corea e Giappone furono scelte simpatiche creazioni colorate fatte a computer: l’allenatore Ato e i calciatori Kaz e Nik.

Germania 2006: il leone Goleo

Ecco un altro leone: Goleo, la mascotte dei Mondiali in Germania 2006. In quell’anno il ruggito più forte fu proprio quello dell’Italia di Lippi che conquistò il titolo sbaragliando proprio i tedeschi in casa loro.

Sudafrica 2010: il leopardo Zakumi

Restando in tema di animali feroci, come simbolo di Sudafrica 2010 fu scelto il leopardo Zakumi. La parola era composta da Za, acronimo di Sudafrica in lingua afrikaans, e Kumi, che significa 10.

Brasile 2014: l’armadillo Fuleco

Per Brasile 2014 fu scelto Fuleco, un armadillo che è un animale tipico del nordest brasiliano. Il nome deriva da futebol ed ecologia. In realtà l’animaletto non portò fortuna al Brasile, sconfitto con un umiliante 1-7 dalla Germania in semifinale nel famoso Mineirazo.

Russia 2018: Zabivaka, il lupo goleador

Scelto dopo un sondaggio, il lupo Zabivaka fu la mascotte dei Mondiali 2018 in Russia. Il nome significa “colui che segna” e fu partorito dalla mente della studentessa di design Ekaterina Bocharova.

Qatar 2022: La’eeb, il tipico copricapo qatariota

Eccoci arrivata all’ultima mascotte, La’eeb, un tipico copricapo bianco del Qatar. Il nome della mascotte proviene da una parola araba che significa “giocatore abile”.