Johnny Chan, il pokerista americano di origini cinesi: la storia di “Orient Express”

Il mondo del poker è ricco di storie affascinanti che meritano di essere raccontate. Oggi raccontiamo la storia di Johnny Chan, conosciuto anche come “Orient Express”, considerato come uno dei migliori se non il migliore giocatore di Texas Hold’em.

Nel palmares ci sono due Main Event WSOP e ben 10 bracciali WSOP. Non ci resta che conoscere la storia di Johnny e della sua incredibile escalation verso l’Olimpo del poker.

La biografia di Johnny Chan: dalla ristorazione al poker

Johnny nasce nel 1957 a Canton, in Cina, da una famiglia di imprenditori. I genitori nel 1962 si trasferiscono ad Hong Kong, per poi volare in Arizona nel 1968 per inseguire il sogno americano.

Sogno che si realizza poiché riescono ad aprire una prima attività di ristorazione e successivamente una seconda nel 1973 a Houston, in Texas.

Da ragazzino John viene messo in cucina ad imparare i trucchi del mestiere ed è proprio qui che inizia a giocare a poker con cuochi e camerieri.

A 16 anni Johnny capisce che ha la magia tra le mani e che tra lui ed il poker c’è un feeling speciale. Vola con i genitori a Las Vegas e, mentendo sulla sua età, riesce a sedersi ad un tavolo di Hold’em con 500 dollari.

In poche ore vincerà quasi 20.000 dollari. Questo episodio però ebbe un ruolo specifico nelle sue decisioni future.

A 21 anni infatti Johnny lascia l’università per fare il grande salto verso il mondo del poker professionistico.

Una raffica di record e successi

La scelta si rivela vincente, poiché sin da subito John inizia a inanellare vittorie su vittorie. A sorprendere è il suo stile aggressivo, che spiazza gli altri giocatori, abituati fino a quel momento ad un gioco più conservativo e calcolato.

Arrivano i primi successi importanti, come l’America’s Cup of poker che gli frutta ben 130.000 dollari. Il suo bankroll cresce in maniera consistente e così può partecipare a tornei più ricchi.

Nel 1985 conquista un torneo Limit Hold’em da 1.000 dollari: sarà il primo braccialetto di una lunga serie. A cavallo tra il 1987 ed il 1988 arriva una straordinaria doppietta al Main Event WSOP.

Nel 1989 Johnny sfiora l’impresa, arrivando ad un passo dal vincere il suo terzo WSOP consecutivo. Sulla sua strada però trova un certo Phil Hellmuth, uno che di poker ne mastica un po’…

La mano di Johnny Chan al Main Event del 1988 che ispirò il film “The Rounders”

Johnny Chan può vantare un cameo anche nel cinema, dove ha fatto una comparsa in “Rounders”, uno dei migliori film dedicati al gioco d’azzardo. Nel film viene riproposta la mano con la quale Johnny mandò al tappeto Erik Seidel nell’heads up finale al Main Event del 1988. Riviviamola insieme quell’incredibile mano.

Chan copre il piccolo buio con J e 9 di fiori in mano, mentre Seidel fa check con Q di fiori e 7 di cuori. Al flop cadono Q di picche, 10 di cuori e 8 di quadri. Un vero “dream flop” per Orient Express, che ha già chiuso la scala. D’altra parte c’è Seidel che invece ha una coppia di Q.

Johnny punta 40.000 chips e Seidel rilancia a 90.000. Chan, dopo aver riflettuto qualche istante, decide di fare call. Al turn esce un innocuo 2 di picche ed entrambi optano per il check. Al river cade un 6 di quadri, che sembra non cambiare le carte in tavola. Chan fa check e Seidel abbocca all’amo facendo all-in. Johnny non deve fare altro che chiamare, portando a casa il piatto e la vittoria finale con una mano entrata nella storia.

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