Oasis Knebworth 1996, il concerto che ha cambiato per sempre la storia della musica

Oasis Knebworth 1996 è il film dedicato allo straordinario evento del 1996, quando i 5 ragazzi della working class di Manchester diedero vita a due incredibili concerti che totalizzarono alla fine ben 250.000 spettatori. La cosa davvero singolare è che, fino a quel momento, gli Oasis avevano realizzato solo due album: “Definitely Maybe” e “(What’s the Story?) Morning Glory”. Sufficienti per conquistare un successo planetario in ogni angolo del globo.

L’annuncio di un loro concerto scatenò letteralmente i fan, alla ricerca febbrile di un biglietto che sembrava quasi impossibile da trovare. Le date scelte per i due concerti furono il 10 e l’11 agosto, ambientati nell’immensa distesa verde dell’Hertfortshire, contea dell’Inghilterra orientale, che già fu teatro di altri memorabili concerti come quelli dei Pink Floyd e dei Led Zeppelin.

La prima serata fu trasmessa in diretta, in esclusiva, sulla BBC1 Radio e la seconda in ben 500 stazioni. Ma adesso scopriamo un po’ meglio Oasis Knebworth 1996, di cosa parla e come è strutturato.

Oasis Knebworth 1996, il docu-film che racconta un evento irripetibile nella storia del rock

Oasis Knebworth 1996 è uscito nelle sale cinematografiche il 27 settembre a firma di Jake Scott. Ti dice qualcosa questo nome? Dovrebbe, poiché Jake è figlio del più famoso Ridley Scott, anche lui autore di clip e indimenticabili documentari musicali come quelli degli U2, dei REM, dei Radhiohead, dei Soundgarden e di tanti altri ancora.

Il documentario riprende i filmati realizzati all’epoca da Dick Carruthers, che girò per la band britannica diversi video. I video mantengono la grana analogica per ricreare un effetto vintage molto suggestivo, ripresi e rielaborati con le più moderne tecnologie e con le sequenze di re-enactement.

Proprio sulla nostalgia fa leva Jake Scott, riproponendo tra i fan ricordi indimenticabili di un momento che, senza esagerare, ha lasciato un segno indelebile nella storia del rock, ma della musica in generale.

I concerti nell’epoca pre-social

Analizzando il film bisogna sicuramente considerare una cosa: stiamo parlando di 25 anni fa, quando i social non esistevano neanche in fase embrionale, né c’erano i servizi di messaggistica istantanea per scambiarsi messaggi. Molte notizie erano frammentarie o giungevano per sentito dire. Nessuno sapeva con certezza se le news filtrare fossero vere o meno.

Una cosa è certa: dopo l’annuncio dei due concerti i biglietti andarono letteralmente a ruba, polverizzando qualsiasi altro record di vendita. Assistere in prima persona alle esibizioni dei fratelli Gallagher e di tutta la loro band era un’occasione da non perdere per nessun motivo al mondo, un’esperienza da raccontare un giorno ai propri figli ed ai propri nipotini.

Basti pensare che la richiesta fu 8 volte tanto l’offerta! Il film ricrea quell’attesa spasmodica fatta di attese al telefono o di corse ai negozi di dischi, nella speranza di trovare ancora qualche tagliando. E chi invece proprio non riuscì a trovare un biglietto, si organizzò da casa per registrare il concerto sul nastro, con la necessità di cambiare manualmente il lato dell’audiocassetta.

Un evento che riporta indietro le lancette del tempo, l’opportunità di chi ha qualche capello bianco di rivivere un momento epico della storia della musica. I protagonisti del film sono proprio i fan di quell’epoca, con i loro audio che si mescola con le riprese del palco e del backstage. Il risultato finale è un docu-film spontaneo, che racconta di una sorta di follia collettiva incontrollabile.

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