Alfiere negli scacchi: come si muove il fedele suddito del re sulla scacchiera?

L’alfiere negli scacchi è considerato il fedele suddito del re e viene chiamato anche “bishop” in inglese (vescovo) o “al-fil” in arabo (elefante).

Ogni giocatore ha a disposizione due alfieri, collocati rispettivamente uno di fianco al re e l’altro di fianco alla regina.

Sono chiamati pezzi leggeri poiché, rispetto alla torre e alla regina, sono meno potenti. In compenso sono pezzi più pesanti dei pedoni.

Conosciamo meglio le caratteristiche peculiari di questi pezzi, come si muovono e come utilizzarli.

Posizionamento dell’alfiere sulla scacchiera e i suoi movimenti

Ogni giocatore ha due alfieri, uno collocato in una casa chiara e un altro collocato in una casa scura. L’alfiere può muoversi sia avanti che indietro, ma esclusivamente in diagonale.

Un alfiere viene definito camposcuro e l’altro alfiere viene definito campochiaro. L’alfiere camposcuro è collocato nella disposizione di partenza su una casella scura e quindi piò muoversi esclusivamente in diagonale sulle caselle scure.

Al contrario un alfiere campochiaro in partenza si trova su una casella bianca e può muoversi in diagonale solo su caselle bianche.

Questo significa che i due alfieri non si incontreranno mai e che non possono difendersi a vicenda, una peculiarità che non necessariamente deve essere vista come un punto di debolezza in quanto possono occupare contemporaneamente sia case chiare che case scure.

L’alfiere è chiamato anche pezzo a lungo raggio, poiché può muoversi in diagonale fin dove vuole a meno che non incontri sulla sua strada un pezzo amico o nemico.

Se dovesse trovare sulla sua strada un pezzo amico, dovrebbe necessariamente fermarsi; se invece dovesse trovare un pezzo nemico, può mangiarlo.

Alfiere buono e alfiere cattivo: che cosa significa?

Sapevi che esiste un alfiere buono e un alfiere cattivo? Questa è una delle tante espressioni gergali del linguaggio degli scacchi. Per capire di cosa si tratta è opportuno fare una piccola rivisitazione della disposizione degli scacchi nell’apertura.

All’inizio della partita ogni alfiere ha il passaggio ostruito da 2 pedoni. Questo significa che, per poter muovere uno dei due alfieri, devi necessariamente spostare i pedoni che ostruiscono il passaggio. Mosse come d4 o e4, oppure b3 e g3 sono infatti tra le aperture più comuni.

L’alfiere buono è praticamente quello che ha una diagonale aperta e che quindi non è ostruito da un pedone. Al contrario l’alfiere cattivo è quello che è ostacolato da un pedone e che di fatto non può entrare in gioco.

L’ideale sarebbe sbloccare quanto prima gli alfieri e liberarli da qualsiasi ostacolo, tenendoli davanti ai pedoni piuttosto che dietro. Se hai un alfiere cattivo la cosa migliore è “scambiarlo” con un pezzo attivo avversario, come un altro alfiere oppure un cavallo.

Come sfruttare gli alfieri in coppia

Gli alfieri, anche se non possono difendersi a vicenda, possono comunque collaborare in sinergia e se usati in coppia in modo intelligente offrono un notevole vantaggio poiché sono in grado di controllare contemporaneamente fino a 28 case.

In un finale di partita sarebbe molto utile avere i due alfieri che possono fare la differenza contro, ad esempio, due cavalli.

I due alfieri offrono il meglio di loro in partite molto aperte, con poche barriere e con ampi spazi aperti.

In una partita chiusa invece i due alfieri potrebbero andare in seria difficoltà e in questa condizione sono favoriti i cavalli, che invece grazie alla loro capacità di scavalcare gli altri pezzi sono avvantaggiati. Devi quindi capire come usare al meglio l’alfiere per ottimizzare le sue prestazioni.

Se vuoi conoscere tutti i trucchi e i segreti degli scacchi, le modalità di aperture e le caratteristiche degli altri pezzi dai uno sguardo agli articoli che abbiamo già pubblicato. Seguici perchè aggiorniamo costantemente il blog con contenuti inerenti agli scacchi e a tantissimi altri giochi da tavolo e ovviamente ai giochi casinò.